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Storia vera

todayAprile 20, 2020 12 1

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STORIA VERA
(Il primo romanzo di Fantascienza della storia mai scritto!)

La c.d. “Sofistica” fu “un movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia Antica, e soprattutto in Atene, tra il 5° ed il 4° secolo a.C. caratterizzato contro l’oggettivismo teorico della filosofia tradizionale, dal predominio del soggettivismo e dei valori pratici, e di rilievo dato alla “retorica” come strumento di successo nella vita politica (Treccani), che lasciò poi spazio nei secoli successivi a quella che venne definita la “Seconda Sofistica”.

Tale terminologia, che amplia, o forse stravolge, ma comunque muta, il concetto sofistico classico, va ad identificare una corrente filosofico-letteraria-greca sviluppatasi in Asia Minore durante l’età imperiale, tra la fine del I° e il IV° secolo d.C..

Sentiremo parlare di “Seconda Sofistica” (Nuova Sofistica, Neosofistica, Deuterosofistica) per la prima volta nell’opera di uno più dei grandi esponenti di tale nuova  “corrente”, un’opera dal titolo “Vite dei Sofisti” dello scrittore greco antico Lucio Flavio Filostrato (172/247) chiamato anche Filostrato d’Atene o Filostrato II.

Seppur, come sempre, in presenza di versioni e visioni contrastanti nelle interpretazioni moderne, molti furono i punti divergenti fra le due correnti ma invero piace sottolineare anche i punti in comune fra loro. Fra questi troviamo decisamente l’esercizio pubblico della “esercitazioni retoriche”, delle “declamazioni sofistiche”, degli “encomi paradossali” (genere in voga presso i retro dell’epoca) e sicuramente “l’argomentazione della letteratura filosofica”. Una letteratura quest’ultima molto raffinata, coinvolgente, di buongusto e spesso parodistica ma soprattutto in grado di spaziare fra diversi generi tra cui trattati, discorsi, novelle, opere satiriche etc.

La maggior parte degli autori riconducibili alla “Neosofistica”, notevole divergenza con il Sofismo classico, ebbero la particolarità di occuparsi esclusivamente di “retorica ed eloquenza” evitando soprattutto contrasti con le Autorità e assecondando i potenti.

Fra i grandi esponenti della c.d. “Seconda Sofistica” vi fu un fervente e particolare rappresentante che abbracciò “a modo suo” le fasi della “retorica” prima e della “letteratura filosofica” poi e conosciuto oggi, come forse lo era allora, con il nome di “Luciano di Samosata” (120 c.a./180-192 c.a.).

Lucianus” è ricordato, da noi, per una cosa semplicissima…: nel II° secolo d.C. scrisse quello che è considerato il primo libro di fantascienza della storia dal titolo “STORIA VERA” (lett. “STORIE VERE”).

Luciano di Samosata” fu uno scrittore greco di origine siriana nato intorno al 120 d.c. da una modesta famiglia e celeberrimo oltre che per un’opera letteraria in grado di spaziare su generi ed argomenti tra loro molto differenti ma con una costante di fondo come la critica e la satira nei confronti delle scuole ufficiali così come nei pregiudizi dell’opinione volgare, anche per la sua simpatia per l’epicureismo e per la sottile arguzia e la forte sfrontatezza dei suoi pungenti scritti satirici. Dedicò gran parte della sua vita anche all’attività di avvocato.

Opera in due libri “Storia Vera” è ancora oggi ricordato come uno dei romanzi più fantasiosi della letteratura greca arrivati sino ai giorni nostri. Scritto in forma autobiografica con intento decisamente parodistico tipico dell’autore e della “seconda sofistica”, contiene invero elementi che lo collocano decisamente nel campo fantascientifico moderno quali il viaggio nello spazio e sulla Luna, l’incontro con forme di vita aliene, la guerra interplanetaria e l’imperialismo interplanetario, l’atmosfera artificiale, altri mondi che obbediscono a differenti leggi della fisica sino a creature prodotte dalla tecnologia umana. Incredibile ma vero!

Seppur abbagliati da tali anticipazioni che “spingono” il romanzo “ là dove nessun’opera era mai giunta prima” (cit.) nel campo sconosciuto della fantascienza e prima ancora fosse anche solo pensata (1926 – Hugo Gernsback – n.d.a.), gli studiosi hanno trovato in esso una critica, nemmeno troppo velata (n.d.a.), ai pensatori e ai filosofi dell’epoca che affermavano di poter essere arbitri della verità o comunque di poterla spiegare a chiunque. Platone era fra questi filosofi additati.

Luciano” apre, volutamente, l’opera in un modo molto bizzarro, precisando che la storia che andrà a raccontare tratterà di “cose che non ho visto, né vissuto, né sentito raccontare da nessun altro; cose che non esistono e che non potrebbero mai esistere. Quindi i lettori non devono credere a una parola di quello che dico..”

Altri tempi, altri luoghi apparentemente così distanti eppure così vicini al mondo fantascientifico attuale.

 

 

Kappa
Author: Kappa

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Scritto da: Kappa

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